Storie di Emigrazione
Le fasi dell’emigrazione della Valle del Chiese
L’emigrazione della Valle del Chiese conobbe alcune fasi storiche:
- la più antica e documentata è quella a Venezia dei secoli XVI-XVIII, dovuta a un consistente aumento della popolazione; gli emigrati lavorarono nel porto come scaricatori e come uomini di fatica nell’arsenale, ma anche come cenciaioli, tessitori, fonditori di campane e commercianti di opere d’arte;
- nell’Ottocento fu molto diffusa l’emigrazione stagionale dei segantini in Pianura Padana, Canton Ticino e Tirolo; i braccianti partivano di solito in autunno e rientravano in primavera; andavano a “trar la sega”, cioè a segare a mano con la “rampenuna” i tronchi per ricavare assi;
- negli ultimi decenni di fine Ottocento ci fu una prima emigrazione in Argentina (questo fenomeno è il meno documentato e studiato);
- la prima emigrazione negli Stati Uniti iniziò nei primi anni del Novecento e durò fino alla Prima guerra mondiale; gli emigrati di Storo finirono quasi tutti nelle miniere di carbone di Cambria (Wyoming);
- il flusso migratorio oltreoceano riprese dopo la Grande Guerra ed ebbe come meta i centri industriali degli Stati Uniti;
- negli anni 50-70 del Novecento furono parecchi gli emigrati in Svizzera e in Francia; alcuni si stabilizzarono all’estero, altri rientrarono al paese natale (qualcuno soltanto dopo la pensione).