Da Flènc a Pierolù
- libreriadelchiese
- 22 gen 2016
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Pierdomenico Giovanelli ci ha dato da esaminare 17 documenti della sua famiglia. Il più antico è del 1846, il più recente del 1936. Ne abbiamo ricavato una piccola storia integrandole con ricerche presso l’anagrafe comunale e nei registri della parrocchia.
Il passaggio centrale di questi 90 anni di vicende familiari è il matrimonio del 5 gennaio 1869 tra il ventinovenne Celeste Giovanelli della famiglia Flènc e la venticinquenne Giovanna Ferretti della famiglia Perolù (in seguito Pierolù). Dopo il matrimonio, Celeste e Giovanna si sistemarono nella casa dei Ferretti Pierolù, così che - col passare degli anni - il soprannome di famiglia della sposa passò al ceppo dei Giovanelli assieme all’abitazione e alle consistenti proprietà.
Del giovane che sposandosi va ad abitare in casa della moglie, che ha una casa e - di solito - anche maggiori disponibilità economiche del marito, si dice ancora oggi: “al l’a tacà ghiä l capél an da cä da funna” (ha appeso il cappello in casa della moglie). Questo fece il nostro Celeste, il quale - come dice un altro proverbio dialettale, che sottolinea le precarie condizioni economiche - “nal gavéa gna la ciändar sül föc” (non aveva neppure la cenere nel focolare, cioè neppure la legna per scaldarsi e cucinare).
La famiglia di Celeste abitava nella contrada di Spenìgol ed era appunto povera, mentre Giovanna Ferretti Pierolù veniva invece da una famiglia relativamente benestante. Le carte documentano la consistenza e la localizzazione delle proprietà che passano dai Pierolù ai Flènc.

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