Cipriano Sai, dall’America alla Galizia
- libreriadelchiese
- 22 gen 2016
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All’inizio di febbraio del 1915 Cipriano si trovava a Innsbruck, da dove mandò alla sorella Barbara una fotografia dove è ritratto con quattro commilitoni. Sul retro leggiamo queste poche righe:
“Bolzano 8.2.1915
Cara sorella. Spero vorrai agradire questa mia cartolina come per mia memoria. Di salute ora sto bene e così spero il simile di te e tuo marito e famiglia. Ricevi salutti di tutti in questa cartolina e salutami l’Ernesta. Addio sono sempre tuo fratello”
Cipriano era da poco rientrato dagli Sati Uniti ed era sposato. Non fu arruolato con la mobilitazione generale di fine luglio 1914, ma venne richiamato con una delle leve successive.
Prima di partire per il fronte, fece testamento in favore della moglie Maria Ferretti. Il documento non nomina figli. Se la moglie dovesse morirà o risposerà, perderà i diritti della sostanza e di essa resteranno eredi le sorelle Barbara ed Elisabetta. La moglie è obbligata a sostenere e rispettare la madre e a tenerla con sé fino alla sua morte. Il testatore dispone inoltre che gli sia fatto “il funerale secondo il potere in famiglia” e che gli siano celebrate “sei mese basse”.
Poco dopo aver mandato la cartolina alla sorella, Cipriano raggiunse la prima linea della Galizia, dove morì il 15 luglio del 1915. La moglie Maria, rimasta vedova, si risposò con Giovanni Giovanelli-Nan.

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